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Tesina di maturità sul mare, Tesine di Maturità di Fisica

Un mare da amare - Tesina esame di maturità sul mare istituito professionale indirizzo elettronico

Tipologia: Tesine di Maturità

2012/2013

In vendita dal 17/07/2013

il_Griso
il_Griso 🇮🇹

4.4

(12)

36 documenti

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Scarica Tesina di maturità sul mare e più Tesine di Maturità in PDF di Fisica solo su Docsity! Tuo Nome UN MARE DA AMARE Tesina maturità: DI Istituto A.S Classe: Pag 1 Mare Italian o Giovanni Pascoli: Vita Poesia Mare Storia La seconda guerra mondiale: L’ attacco a Pearl Harbor Telecomunicazi oni Materie coinvolte English Hydroelectric power stations BLS Primo Soccorso Legge di Snell e fibre ottice Pag 2 Educazione fisica ITALIANO Giovanni Pascoli Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna il 31 dicembre del 1855, in una famiglia agiata, quarto di dieci figli. Il padre, Ruggero Pascoli era amministratore nella tenuta La Torre dei principi Torlonia. Il 10 agosto del 1867, il padre venne assassinato con una fucilata da sicari sconosciuti, mentre sul proprio calesse tornava da Cesena. Le ragioni del delitto non furono mai chiarite e i responsabili rimasero per sempre oscuri, nonostante tre processi celebrati e nonostante la famiglia avesse forti sospetti sull'identità dell'assassino, come traspare evidentemente nella poesia La cavalla storna. Il delitto del padre verrà rievocato anche nella poesia X agosto. Dopo il lutto, la famiglia Pascoli si trasferisce a San Mauro, nella casa materna, dove nell’arco di pochi anni vengono a mancare molti familiari: Margherita, la madre, i fratelli Luigi e Giacomo. Dopo aver terminato gli studi liceali a Cesena, Pascoli si iscrive, grazie ad una borsa di studio vinta, alla facoltà di lettere a Bologna, dove insegna Carducci. Durante gli anni universitari, il suo sentimento di ribellione contro l’ingiustizia lo spinge ad aderire al movimento socialista rivoluzionario di Andrea Costa. Il 7 settembre 1879 Pascoli viene arrestato per aver partecipato ad una dimostrazione filoanarchica e dopo quattro mesi di prigione vinne assolto grazie alla testimonianza favorevole di Carducci. Dopo aver ripreso gli studi, si laurea nel 1882 con una tesi sull’antico poeta graco Alceo. Nel 1881 esce la prima edizione di Myricae e nel 1883 comincia una lunga carriera d’insegnamento in qualità di docente di latino e greco nei licei. Nel 1895 Pascoli prende in affito una casa (la bicocca) a Castelvecchio di Barga, in Toscana e più tardi l’acquista grazie alle numerose medaglie d’oro (13) vinte ai concorsi internazionali di poesia latina di Amsterdam. Nel 1903 pubblica il suo secondo grande libro di versi, i Canti di Castelvecchio. Pascoli viene chiamato all’insegnamento di grammatica latina e greca nelle università di Bologno, Messina e Pisa e nel 1905 prende la cattedra di letteratura italiana a Bologna, come successore di Carducci. La crescente fama di oratore ufficiale lo spinge a tenere alcuni discorsi , tra cui La grande proletaria si è mossa (1911), che esalta in senso nazionalistico l’impresa coloniale della guerra in Libia. Pascoli muore a Bologna nel 1912, consumato dalla cirrosi epatica. Pag 5 M'affaccio alla finestra, e vedo il mare: vanno le stelle, tremolano l'onde. Vedo stelle passare, onde passare: un guizzo chiama, un palpito risponde. Ecco sospira l'acqua, alita il vento: sul mare è apparso un bel ponte d'argento. Ponte gettato sui laghi sereni, per chi dunque sei fatto e dove meni?  Il poeta s'affaccia alla finestra e vede il mare; è u a notte stellata e la luce si rifrange sulle onde. Le onde sono come le stelle: si muovono e sembrano dialogare tra loro. Il vento smuove l'acqua e produce rumori simili a sospiri; intanto il poeta vede apparire sul mare un ponte di luce, che supera le distesa dell'acqua e che si domanda dove arriverà. Il tema dell'affacciarsi alla finestra è ricorrente nelle poesie di Pascoli: è parte preponderante di quella poetica dello stupore che contraddistingue tutta la sua opera. L'atteggiamento di chi resta alla finestra simboleggia da un lato una volontà di osservazione partecipata della natura, dall'altro la lontananza sofferta, il distacco, la mancata unione assoluta. In questi versi prevale il secondo aspetto. Di fronte ad una natura che sembra amoreggiare, tra palpiti e carezze, in una sorta di amplesso cosmico, il poeta può solo osservare e domandarsi, senza comprendere fino in fondo. Non esiste risposta al mistero della natura, non c'è ponte di cui si veda la fine: solo un accenno di percorso, fantastico e luminoso, ma che non lascia altro che una domanda angosciosa sul destino delle umane cose e della natura. Poesia Mare di Giovanni Pascoli Pag 6 STORIA L’Operazione Hawaii o Operazione Z fu un'operazione aeronavale Nipponica che ebbe luogo il 7 dicembre 1941 e che aveva come obiettivo la distruzione della base navale statunitense di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L'attacco avvenne senza una preventiva dichiarazione di guerra, che fu formalizzata soltanto ad attacco iniziato. Questo attacco portò all’intervento statunitense nella seconda guerra mondiale al fianco delle potenze Alleate. L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku che sperava di distruggere la flotta americana nel Pacifico. L'operazione fu un successo, in poco più di un'ora i 350 aerei giapponesi riuscirono ad affondare e a distruggere 5 delle 8 corazzate americane (California, West Virginia, Nevada, Arizona e Oklahoma), mentre le altre furono fatte arenare o subirono gravi danni; solo le portaerei si salvarono trovandosi in navigazione lontano dalla loro base. Questa vittoria permise al Giappone di ottenere momentaneamente il controllo del Pacifico e spianò la strada ai successivi trionfi nipponici prima che gli USA riuscissero ad armare una flotta in grado di tenere testa a quella giapponese. I giapponesi, dopo aver occupato la Manciuria nel 1931 ed averla trasformata in uno stato satellite, avevano iniziato fin dal 1932 l'invasione della Cina. Le difficoltà incontrate nel sottomettere questo vasto e popoloso paese li portarono a cercare altre strade per espandersi ed allo stesso tempo bloccare le risorse che la Cina repubblicana riceveva dall'esterno. il Giappone, dopo la firma del Patto tripartito con Germania ed Italia (27 settembre 1940), aveva approfittato della debolezza francese (appena stato invaso da Hitler) per invadere l'Indocina (4 ottobre 1940). Gli Stati Uniti attuarono perciò una sorta di embargo verso il Giappone, relativamente alla esportazione verso quel paese di prodotti petroliferi. ATTACCO A PEARL HARBOR 7 dicembre 1941 Pearl Harbor (Hawaii, USA) La corazzata Arizona colpita da una bomba esplode. PIANO D’ATTACCO: Le portaerei giapponesi si sarebbero avvicinate al punto più prossimo all'obiettivo con il favore delle tenebre ma, dopo le operazioni di decollo, esse si sarebbero allontanate lungo Pag 7 La legge di Snell è valida in generale solo per mezzi isotropi, come il vetro. Nel caso di mezzi anisotropi (ad esempio alcuni cristalli) il raggio si può dividere in due. Si vengono allora ad avere due raggi, uno ordinario che segue la legge di Snell, e uno straordinario che può non essere complanare con quello incidente. Il fenomeno di rifrazione può essere osservato, per esempio,  guardando all’interno di un bicchiere pieno d’acqua.     L’aria ha un indice di rifrazione di circa 1,0003, mentre l’acqua di circa 1,33. Tale fenomeno è responsabile degli arcobaleni e della scomposizione della luce bianca nei colori dell’arcobaleno che avviene quando la luce passa attraverso un prisma. Il vetro ha un alto indice di rifrazione rispetto all’aria  e le diverse frequenze della luce viaggiano a velocità diverse, causando la rifrazione dei colori a diversi angoli, e quindi la scomposizione. La differenza nella frequenza corrisponde nella diversità della tonalità.     Pag 10 Si ha riflessione totale se l’angolo di rifrazione φ risulta maggiore di 90°; ciò si verifica solo se l’angolo d’incidenza α supera un valore chiamato angolo limite ( Lα ), a cui corrisponde un angolo di rifrazione uguale a 90°. Se l’angolo di incidenza è maggiore dell’angolo limite il raggio incidente viene totalmente riflesso e non subisce rifrazione. Raggio rifratto con un angolo di 90° Riflessione totale nB nA Raggio rifratto Raggio riflesso Raggio incidente αL β φ nB nA Raggio riflessoRaggio incidente αL β α Pag 11     Pag 12 Nel caso delle fibre ottiche, l’indice di rifrazione del core (na), deve essere maggiore dell’indice di rifrazione del cladding (nb) na> nb e quindi φ > α. I raggi luminosi si propagano nel core della fibra solo per riflessione totale. Se invece l’angolo d’incidenza del raggio luminoso che si propaga all’interno del core è minore dell’angolo limite, esso, in ogni punto di incidenza, subisce riflessione all’interno del core e rifrazione attraverso il cladding, per cui dopo alcune riflessioni, il segnale si attenua. Per ottenere la riflessione totale all’interno del core, il raggio luminoso deve entrare in fibra con un angolo minore di un angolo chiamato angolo di accettazione . Tale angolo definisce un angolo solido, detto cono di accettazione.   Educazione fisica Primo intervento La sequenza del BLS rappresenta la cosiddetta Catena della sopravvivenza, costituita da quattro distinti anelli, ognuno dei quali identifica una fase fondamentale della gestione del soccorso. – Primo anello Riconoscimento e allarme immediato: constatazione, del trovarsi in una situazione di emergenza e tempestivamente richiedere aiuto (chiamare il 112). – Secondo anello: Rianimazione cardiopolmonare precoce: gestione del primo soccorso e nei casi più gravi, esecuzione della RCP. – Terzo anello Utilizzo del defibrillatore: reperimento, attivazione ed utilizzo del defibrillatore se necessario. – Quarto anello Rianimazione avanzata: arrivo sul posto dei soccorritori specializzati del servizio medico sanitario d’emergenza. Il soccorritore, in questa fase, dev mantenere la calma e non agire d’impulso. Prima di prestare soccorso, restando in una posizione di sicurezza, verifica che l’ambiente sia libero da pericoli ( cavi elettrici scoperti, fumo, fuoco). Dai segni e dai sintomi della vittima e osservando il luogo dell’ incidente assume informazioni circa la possibile dinamica dell’ incidente e l’eventuale presenza di traumi. Se sono presenti testimoni si fa descrivere la dinamica dell’ incidente per avere un quadro esauriente della situazione. Raggiunto l’infortunato, il soccorritore deve capire se questo è cosciente. Per far ciò si avvicina e lo scuote delicatamente afferrandolo per le spalle e chiamandolo ad alta voce. Se il paziente è reattivo agli stimoli, cioè cosciente o in stato confusionale, bisogna se necessario allertare il 112 e tenere sotto controllo le sue funzioni vitali fino all’ arrivo del SME. Se il paziente non reagisce agli stimoli del soccorritore, (per esempio non parla o non si muove), cioè è privo di coscienza, bisogna immediatamente allertare il 112. Valutazion e ambiental e Stato di coscienz a Apertur a della vie aeree Il soccorritore adagia il paziente in posizione supina, su un piano rigido e gli scoprire il torace, facendo la massima attenzione nel caso sospetti un possibile trauma spinale. In questa posizione, pone una mano sulla fronte e l’altra sulla punta del mento del paziente ed effettua la manovra di iperestensione del capo. Rimanendo in iperestensione, controlla nella bocca del paziente l’eventuale presenza di corpi estranei affioranti e nel caso fossero facilmente asportabili, prova a toglierli con il dita ad uncino. Intervento Pag 15 Il soccorritore, mantenendo il capo del paziente iperesteso effettua la manovre GAS (Guardo – Ascolto - Sento) per non più di 10 secondi. Nel caso l’infortunato respiri e non si sospettino lesioni spinali, il soccorritore adagia il paziente nella posizione laterale di sicurezza. Se invece il paziente non respira, bisogna fa richiamare immediatamente il 112, chiedere una DAE e fornire indicazioni più precise sullo stato del paziente all’ operatore del 112. Se la vittima non respira, nell’ attesa dell’ arrivo del ALS bisogna iniziare la RCP, costituita da cicli continui e ripetitivi di 30 compressioni toraciche e 2 insufflazioni. Le compressioni devono essere ripetute per 30 volte con una frequenza di almeno 100 massaggi cardiaci al minuto. Subito dopo le compressioni toraciche, si effettuano 2 insufflazioni della durata di circa un secondo l’una tenendo iperesteso il capo. Se il soggetto è vittima di una sindrome da sommersione, prima di eseguire le 30 compressioni è necessario effettuare 5 ventilazioni che favoriscono una più rapida riapertura delle vie aeree. Tali manovre vanno effettuate fino all’ arrivo del DAE o dei soccorritori del 112 o se il paziente ricomincia ad avere segni vitali o riprende coscienza.Se durante le manovre di rianimazione si rende disponibile un DAE, il soccoritore deve sospendere la RCP e prepararsi ad usare il defibrillatore seguendo i passagi sotto riportati.  Accende il DAE premendo il tasto ON e segue le istruzioni vocali che gli vengono impartite.  Collega il connettore degli elettrodi (se non è inseritio).  Controlla che no vi siano gioielli o altri oggetti nella zona dove dovranno essere applicate le piastre e se necessario asciuga le zone bagnate e rade le zone con molti peli per garantire la migliore adesione possibile degli elettrodi al torace del paziente.  Apre la confezione degli elettrodi e li estrae verificando che essi siano puliti, non scaduti, integri e autoadesivi.  Applica le piastre come illustrato sulla stessa confezione e fa ben attenzione che siano ben aderenti al torace del paziente.  Provvede a far allontanare tutti dal paziente .  Attende che il DAE determini il corretto posizionamneto delle piastre.  Attende che il DAE effettui l’analisi del ritmo cardiaco evitando ogni movimento del corpo del paziente. Controllo della respirazione Compression i toraciche Insufflazioni Utilizzo del DAE Applicazione piastre Provvede a far allontanare tutti Pag 16 Una volta che il DAE ha effettuato l’analisi del ritmo cardiaco, si possono verificare due situazioni: Il defibrillatore riproduce il messaggio vocale Il defibrillatore riproduce il messaggio vocale SCARICA CONSIGLIATA! o SCARICA NON CONSIGLIATA! In questo caso il soccorritore si allontana dal paziente e attende che il condensatore del defibrillatore si carichi. Accertatosi che nessuno, compreso lui, sia a contatto con il paziente preme il pulsante rosso di scarica. Dopo aver erogato la scarica, se il paziente non si rianima, il soccoritore inizia subito la RCP per due minuti (fino alla successiva analisi del DAE). In questo caso è possibile toccare il paziente ed effettuare la RCP per due minuti fino alla successiva analisi del DAE). Se invece il paziente dovesse riprendere la normale attività cardiorespiratoria e rimanesse comunque privo di coscienza, il soccoritore deve provvedere ad adagiarlo nella posizione laterale di sicurezza continuando a monitorare le funzioni vitali. Se riprende coscienza va messo nella posizione a lui più comoda. Pag 17
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