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Tesina su valutazione piani e programmi, Dispense di Valutazione Economica Dei Progetti

Esercizio valutativo del progetto definitivo dello sbarramento del cuneo salino. Corso di laurea in sistemi informativi territoriali.

Tipologia: Dispense

2012/2013

In vendita dal 30/12/2013

bapenz1
bapenz1 🇮🇹

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Scarica Tesina su valutazione piani e programmi e più Dispense in PDF di Valutazione Economica Dei Progetti solo su Docsity!   1   FACOLTA’ DI PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO CORSO DI LAUREA IN SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI TELEDIDATTICO Corso di Valutazione di piani e programmi di trasformazione urbana, territoriale e ambientale Esercizio Valutativo “Sbarramento antiintrusione salina alla foce del fiume Brenta in comune di Chioggia (VE).” Docentte: DOMENICO PATASSINI ALLIEVI: Alessandro Penzo, Matricola: 266257 Nicola Festino, Matricola: 246414 Saul Manfrin, Matricola: 267662 A. A. 2010/2011   2   PARTE I 1. MANDATO VALUTATIVO 2. PROBLEMA 3. IL CONTESTO TERRITORIALE 4. LO STATO ATTUALE 5. DATI DI INQUADRAMENTO 5.1. Ammissibil ità normativa dell’opera 5.2. I l Piano di Area Laguna di Venezia 5.3. I l Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Venezia 5.4. I l Piano Regolatore Generale del Comune di Chioggia 5.5. I l bacino idrografico del Brenta 6. ALTERNATIVE DI LOCALIZZAZIONE 7. INDIVIDUAZIONE E DEFINIZIONE DEI CRITERI DI VAUTAZIONE 7.1. Criterio 1: funzione di protezione del territorio agricolo e vivif icazione contro desertif icazione in base alla superficie di territorio protetta. 7.2. Criterio 2: navigabil ità del fiume Brenta. 7.3. Criterio 3: impatti sulla fauna ittica salmastra. 7.4. Criterio 4: Costi di realizzazione. 7.5. Criterio 5: Costo sociale. 8. MANDATO VALUTATIVO 9. PROBLEMA 9.1. IL CONTESTO TERRITORIALE PARTE II 1. ANALISI MULTICRITERIALE 2. DEFINIZIONE MATRICE VALUTAZIONE 3. PONDERAZIONE 4. Analisi di Concordanza/Discordanza 4.1. Analisi di Concordanza 4.2. Analisi di Discordanza 5. GRAFO FORTE E GRAFO DEBOLE 6. ANALISI DI SENSITIVITA’ 7. CONCLUSIONI   5   L'intervento in progetto interessa il comune di Chioggia, collocandosi a sud del centro abitato, in prossimità della foce del fiume Brenta. Gli effetti dell'intervento sono però destinati ad interessare un'area molto più vasta, che ricade tra le province di Padova e di Venezia. I territori interessati dall' opera, pur ricadendo per la gran parte nel comprensorio di bonifica del Consorzio Adige Bacchiglione, interessano ampie porzioni dei Consorzi di Bonifica Bacchiglione Brenta, Sinistra Medio Brenta e Polesine Adige Canal Bianco. L'area di studio, intesa come l'area interessata dalle ricadute del presente progetto, è rappresentata da una vasta zona di pianura costiera situata a sud- ovest della Laguna di Venezia nella bassa padovana e nel basso veneziano. Quasi tutto il settore centrosettentrionale appartiene alla provincia di Padova, mentre quello meridionale ricade in provincia di Venezia. Molte aree risultano soggiacenti il livello del mare, il territorio è prevalentemente agricolo e nelle aree depresse lo smaltimento è garantito da una fitta rete di canali di scolo e di bonifica, il Canale Nuovissimo che segue il margine lagunare ed entra nelle Valli di Chioggia, il Canale Barbegara che scorre a sud del Bacchiglione, il Canale Rebosola che corre lungo il confine provinciale, il Canale dei Cuori, il Gorzone ed il Canale di Valle. Il territorio è attraversato da due importanti fiumi, il Brenta e il Bacchiglione. Come accennato in precedenza, uno degli adeguamenti richiesti al progetto preliminare dello sbarramento antintrusione salina riguarda la possibilità dell'opera di regolazione dei livelli idrometrici del Brenta a monte del manufatto come   6   sostegno all'agricoltura e per il ravvenamento della falda freatica a contrasto della salinizzazione dei suoli, anche in relazione al mantenimento della qualità dell’ambiente lagunare. 4. LO STATO ATTUALE L’area d’intervento coincide con l’area di foce del Brenta, situata a sudovest della Laguna di Venezia nell’attuale località turistica di Brondolo, “Isolaverde”, a sud di Chioggia. Il tratto finale del Brenta è il risultato delle diverse diversioni idrauliche degli alvei del fiume compiute in sette secoli di lavoro ed ultimate ai primi anni del 1900. Questo ramo inizia da Stra, prosegue per Vigonovo, Corte di Piove di Sacco, Codevigo, Valli di Chioggia e sfocia in mare Adriatico con una foce che raccoglie il contributo di tre fiumi: l’Agno-Guà-Frassine-Gorzone, il Bacchiglione e il Brenta. Il bacino idrografico sotteso dalla foce del Brenta per complessivi 5840 Kmq comprende, nella sua parte terminale, un territorio agricolo che giace sotto il livello del mare e sottoposto a bonifica meccanica. Figura n. 1 – Inquadramento area d’intervento a livello comunale. In blu, l’ubicazione del progetto L’area d’intervento si inserisce quindi in un contesto fortemente modificato dall’uomo, caratterizzato da un’economia prevalentemente agricola/orticola ed interessante aree a vocazione turistica. L’estuario del fiume infatti è compreso fra il litorale di Sottomarina e il litorale di Isolaverde e, pur non essendo classificato nel tratto degli interventi come via navigabile ai fini commerciali di trasporto delle merci, è interessato, soprattutto durante il periodo estivo, da un significativo traffico di piccole imbarcazioni da diporto, che comprende anche barche a vela. 5. DATI DI INQUADRAMENTO Obiettivo preminente del presente capitolo è la verifica della compatibilità dell’opera proposta nei confronti dei principali strumenti di programmazione,   7   pianificazione e vincolistici. A questo fine sono stati analizzati i seguenti strumenti di pianificazione: • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento; • Piano d’Area della Laguna e di Venezia; • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento; • Piano Regolatore Generale Comune di Chioggia; • Piano di zonizzazione acustica Comune di Chioggia; • Piano di Gestione delle Alpi Orientali; • Piano di Tutela delle Acque. I condizionamenti ed i vincoli del quadro normativo di riferimento per l’attività oggetto del presente studio comprendono anche quelli dovuti alla presenza, nei pressi dell’area di intervento, di due siti Natura 2000, in particolare: • la ZPS IT3250046 Laguna di Venezia; • il SICIT 3250034 Dune residue del Bacucco. 5.1. Ammissibil ità normativa dell’opera Sotto il profilo normativo e pianificatorio, l’intervento risulta ammissibile, come si rileva dalle seguenti considerazioni: Nuovo PTRC Adottato nel febbraio 2009, individua nell’intreccio tra spazio, economia e società l’ambito su cui articolare le politiche per il buon governo del territorio. La visione del piano viene delineata complessivamente in 7 tavole la cui matrice è costituita dai “venetini” ovvero delle rappresentazioni di sintesi, già orientate al progetto, dei dati e delle analisi effettuate e dalla rappresentazione del Veneto, in scala 1:250.000, con sovrapposti tematismi, proposte, orientamenti, e più precisamente: Uso del suolo, Biodiversità, Energia (risorse e ambiente), Mobilità, Sviluppo economico (Produttivo, Ricettivo-turistico e rurale) e Crescita sociale e culturale. Gli ambiti paesaggistici del PTRC Nella formazione del nuovo PTRC è stato redatto l’atlante ricognitivo degli Ambiti del Paesaggio. Si ritiene di fare riferimento a due ambiti del Paesaggio (ambito 31 “Laguna di Venezia “ e ambito 38 “Corridoio dunale sulla Romea”) in quanto l’area in esame risulta ubicata praticamente sul confine dei perimetri dei due ambiti. Ambito 31 Laguna di Venezia Per gli aspetti di interesse del presente studio viene segnalato l’attraversamento, sul confine meridionale dell’ambito, del fiume Brenta. Per quanto riguarda la vegetazione e l’uso del suolo l’area viene descritta, relativamente all’uso del suolo, con ampie porzioni del sistema di specchi d’acqua (valli, foci fluviali, barene, canali) sono usate per l’allevamento del pesce e dei molluschi o vengono sfruttate dall’attività di pesca. Nelle aree di gronda lagunare è presente in forma maggiore il seminativo estensivo, tipico delle zone di bonifica.   10   - Promuovere la conoscenza dei paesaggi agrari storici e degli elementi che li compongono (siepi, piantate di vite, orti storici, viabilità rurale, cavini ed altre sistemazioni idraulico-agrarie tipiche, ecc.) e incoraggiare pratiche agricole che ne permettano la conservazione. Qualità del processo di urbanizzazione - Promuovere la conoscenza dei caratteri paesaggistici e insediativi consolidati dei diversi contesti territoriali, anche sulla base di adeguati studi sulla percezione visiva e sociale, per individuare regole per un corretto inserimento paesaggistico ed ambientale delle espansioni urbane. - Adottare il criterio della minor perdita di naturalità e minor frammentazione ecologica nella regolamentazione dei processi di urbanizzazione.   11   13. Ambito paesaggistico n. 31 del PTRC: Laguna di Venezia – Valori naturalistico ambientali e storico- culturali   Figura n. 14. Ambito paesaggistico n. 31 del PTRC: Laguna di Venezia – Fattori di rischio ed elementi di vulnerabilità   12   5.2. I l Piano di Area Laguna di Venezia E’ stato approvato con provvedimento del Consiglio regionale n. 70 del 09 novembre 1995. Il Piano è stato modificato con la variante n. 1, approvata dal Consiglio Regionale con provvedimento n. 70 del 21 ottobre 1999. Va precisato che l’originario PTRC, strettamente raccordato alle indicazioni del Piano Regionale di Sviluppo (PRS), ne costituisce l'articolazione territoriale. Se si tiene conto, peraltro della sequenza temporale della elaborazione dei due documenti (l'adozione del PTRC nel dicembre 1986, la approvazione del PRS nel 1988, l'approvazione del PTRC, alla luce del PRS e degli approfondimenti in scala di discussione consiliare, nel dicembre 1991), ben si comprende che vi è stato modo di integrare e approfondire, in varie fasi, le riflessioni sui temi di politica territoriale della regione. Qui possiamo richiamare, per l’ambito in cui è prevista la realizzazione dell’opera in esame e particolarmente significativi ai fini della elaborazione del PALAV, le nuove prospettive nella tutela e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali nonché per il sistema ambientale. Articolazione del sistema ambientale: Il sistema ambientale nell'area del PALAV assume un rilievo eccezionale per la compresenza di un duplice ordine di beni e di valori. Da un lato il complesso dei Beni Culturali costituito dal centro storico di Venezia, dal complesso degli insediamenti lagunari e litoranei, dai centri storici dell'entroterra, i beni archeologici, architettonici, storici, monumentali o di interesse documentario e ambientale, distribuiti su tutto il territorio, costituenti sistemi riconoscibili e unitari; dall'altro il bacino lagunare, i litorali, i fiumi e le zone umide dell'entroterra, i boschi e le pinete, di grande interesse sia sotto il profilo strettamente naturalistico, sia sotto quello dei valori del paesaggio. Conterminazione dell'area lagunare e definizione degli ambienti in essa compresi: L'area lagunare è definita dalla Legge 5 marzo 1963 n. 366 ("Nuove norme relative alla laguna di Venezia e di Marano-Grado") che così si esprime all'art.1: "La laguna di Venezia è costituita dal bacino demaniale marittimo di acqua salsa che si estende dalla foce del Sile (conca del Cavallino) alla foce del Brenta (conca di Brondolo) ed è compreso fra il mare e la terraferma. Essa è separata dal mare da una lingua naturale di terra fortificata per lunghi tratti artificialmente, in cui sono aperte tre bocche o porti, ed è limitata verso terraferma da una linea di confine marcata da appositi cippi o pilastri di muro segnati con numeri progressivi. Tale linea delimita il territorio lagunare nel quale debbono essere osservate le norme e prescrizioni contenute nella presente legge a salvaguardia della laguna". Il PALAV individua anche, per quanto riguarda l'attuale laguna di Venezia, anche il sistema Chioggia-Brondolo, delimitato a sud da un tratto del fiume Brenta e dalla cosiddetta "Bonifica di Brenta" e ad ovest dal Canale Nuovissimo (e dalla attuale statale "strada Romea") e dalle zone industriali 1^ e 2^. Tra i sistemi ambientali individuati vi è anche quello delle zone di “bonifica recente” e tra queste la Bonifica del Brenta, utilizzata per coltivazioni intensive (mais, soia, barbabietola) od in taluni casi per orticoltura.   15     Figura n. 18/b. PALAV. Sistema ed ambito di progetto “Brondolo” - stralcio REGIONE DEL VENETO Piano di Area della Laguna ed Area Veneziana Logge 8 agosto 1985, n, 431 Legge Regionale 27 giugno 1985, n. 61 Legge Regionale 11 marzo 1986, n. 9 SISTEMI E AMBITI DI PROGETTO Tav. n. 2 Scala 1:10000 pH {i j © ] Cippi Conteminazione Lagunare dl 1791 ESSS] comeminazone Lg si 1900 SISTEMA AMBIENTALE LAGUNARE E LITORANEO (TITOLO Il) E ragni tn 9) na Barone (art. 6 lettera a) BEE MR rn IE via n 16 EEE] pechiere ita (rt 8) D@] sento) oss (rt 10) E Casse di colmata A/B/D-E (art 11) MESE] cca REBEEREEI Posa tcrnoo (et 13 eta) Pinete itoranoe con previsioni degli strumarti urbanistici vigenti confermate dl presente piano (art. 13 lettera b) dalla presenza di dune consolidate, boscale e fossili Ambiti interessati (art 14 lettora a) Aroo di tutela paesaggistica della Laguna del Moro e del Medio Corso dll Piave (ar 15) [NIMEVEM Area ci ola paesaggistica della Foce dll'Acige (ar 16)   17   Figura n. 18/c. PALAV. Sistema ed ambiti di progetto: Legenda   20   costiere (Porto Marghera e Chioggia), dall’altro il quartiere balneare turistico della metropoli centro-veneta. Il PTCP assume come quadro strutturale le caratteristiche valutate come durevoli o meritevoli di durare, anche in base alle percezioni e alle valutazioni diffuse emerse nel processo di partecipazione, in particolare nelle prime due Fasi, e di essere salvaguardate e messe in valore, non solo come elementi promotori di benessere economico, ma come costitutivi di identità e di riconoscimento culturale. Vale la pena di ricordare che gli elementi riconosciuti dal piano sono strutture geomorfologiche storiche che hanno determinato il sistema insediativo tra cui: • i corsi fluviali (città del Lemene, del Piave, del Brenta, Adige a Sud, Livenza e Tagliamento a nord); • la rete irrigua e i bacini di bonifica (Piave, Tagliamento, Brenta, Adige); • la bonifica centrale (Bacchiglione, Brenta, Dese e Sile). Le scelte del PTCP In sintesi, le logiche e il senso del Piano possono forse essere colte con riferimento ad alcuni “temi caldi” del dibattito politico-culturale e dell’agenda politico-amministrativa, che investono le responsabilità della Provincia. Il Piano, infatti, può essere pensato e letto come un insieme di risposte che, ai cittadini e ai politici che li rappresentano, dovrebbero poter essere date in poche parole, lasciando agli strumenti tecnici (norme, carte, documenti del Piano) il compito di tradurle sul piano giuridico-amministrativo. Il riequilibrio della Laguna e del sistema ambientale Il Piano intende frenare i processi di degrado ambientale e paesistico del sistema lagunare nel suo insieme ed in particolare del rapporto peculiare tra l’acqua e le terre: • da un lato maturando una considerazione unitaria del complesso lagunare Veneziano che metta a sistema i diversi usi e interessi in gioco, compresa la gestione idraulica degli effetti prodotti dalle nuove sistemazioni in corso, e il recupero della continuità longitudinale verso la laguna Nord; • dall’altro, contribuendo a rimettere in discussione gli attuali precari e vulnerabili equilibri a monte della linea di costa, verso un programma organico di ri- adacquamento delle aree a quota più bassa, più difficili da mantenere asciutte e meno interessanti dal punto di vista agricolo. Entrambe le risposte richiedono un’azione organica di riqualificazione dell’intero sistema ambientale, con un ruolo centrale della Rete Ecologica Provinciale, sopra menzionata. * da Ì 5 ila J | gr) È { E n glia VC CA / | i Figura n. 19/a. Il sistema ambientale - stralcio 21   22   Figura n. 19/b. I l sistema ambientale - Legenda   25   • Attività produttive da confermare, art. 30, punto 3, LR 61/1985; • Percorsi ciclopedonale – art. 90. 5.5. I l bacino idrografico del Brenta L’intero bacino ha una superficie di circa 5.720 kmq, di cui 4.565 kmq ricade in territorio veneto e 1157 kmq ricade in Trentino Alto Adige. Il bacino del Brenta- Bacchiglione può essere suddiviso in cinque sottobacini principali: il Brenta, il Cismon, il Bacchiglione, l’Astico-Tesina e l’Agno-Guà-Fratta-Gorzone. Il bacino del fiume Brenta ha un’estensione totale di circa 2.280 kmq, di cui circa 1.120 kmq in territorio veneto. Se si esclude poi la superficie del bacino del Torrente Cismon, quella del Brenta ha un’estensione totale di circa 1.640 kmq di cui oltre 900 kmq in territorio veneto, con un’altitudine massima di 2.332,5 m slmm. Il fiume nasce dal Lago di Caldonazzo (450 m slmm), in Trentino e, dopo aver bagnato un vasto territorio della pianura veneta attraversando le province di Vicenza, Padova e Venezia, sfocia in Adriatico con un percorso di 174 km. Il bacino del Brenta è considerato chiuso, agli effetti idrografici, a Bassano del Grappa (VI), dove il corso d’acqua abbandona la stretta valle montana per scorrere nell’alveo alluvionale di pianura nel quale i suoi deflussi di magra si disperdono in gran parte e vanno ad alimentare la circolazione subalveale. Esso è compreso fra i bacini idrografici del Bacchiglione a Sud-Ovest, dell’Adige a Nord-Ovest e del Piave ad Est. La valle principale divide il bacino montano in due parti disuguali di cui la maggiore è rappresentata dal lato sinistro su cui sono incisi i più importanti affluenti e, fra questi, il Torrente Cismon il cui bacino è quasi esteso quanto quello del Brenta chiuso alla confluenza medesima.   26   6. ALTERNATIVE DI LOCALIZZAZIONE Con riferimento all’ubicazione dello sbarramento sono state analizzate 4 soluzioni differenti, le prime tre già previste nel progetto preliminare del 2003 mentre la quarta alternativa è stata proposta dalla II Commissione Consigliare del Comune di Chioggia in data 18.12.2003 nella successiva fase di adeguamento dell’intervento. Le alternative considerate sono le seguenti: • Alternativa 1: Unico sbarramento, in località Brondolo, circa 700 m a valle del   27   ponte stradale della SS309 Romea ovvero a circa 2,5 km dalla foce; • Alternativa 2: Unico sbarramento, in località Brondolo, tra il ponte ferroviario attuale e il ponte ferroviario dismesso, 600 m più a monte rispetto all’Alternativa 1; • Alternativa 3: Doppia barriera su Brenta-Bacchiglione e su Gorzone, rispettivamente a 500 e 800 m dalla loro confluenza a Punta Gorzone; • Alternativa 4: Unico sbarramento a circa 1,0 km dalla foce che si innesta con la viabilità di via Morosini proveniente dall’abitato di Sottomarina; • Alternativa 0: Nessun intervento. La prima considerazione generale da effettuare riguarda l’opportunità di realizzare un unico sbarramento sul Brenta, ipotizzato nelle Alternative 1, 2 e 4, piuttosto che due sbarramenti, ipotizzato nell’Alternativa 3. Questo ha effetti ed implicazioni notevolmente differenti. Infatti, i corsi d'acqua interessati dall'intervento sono alimentati da bacini imbriferi diversi; questo presuppone che si possa verificare la situazione per cui uno dei tre fiumi sia molto ricco d'acqua rispetto agli altri. In questa circostanza, la presenza di due barriere non fa che accentuare la differenza di portata dei   30   7.3. Criterio 3: impatti sulla fauna ittica salmastra. In base all’interferenza di ogni soluzione con all. I Dir. 79/409/CEE, SIC IT3250034, ZPS IT3250046 Laguna di Venezia e vari formulari presenti nella valutazione di impatto ambientale allegata al progetto definitivo, si sono inserite le distanze di ogni alternativa dalla foce, intese come spazio di habitat naturale delle specie ittiche salmastre che verrebbe sottratto con la realizzazione della alternative stesse. 7.4. Criterio 4: Costi di realizzazione. Partendo dai computi metrici allegati al progetto e dai quadri economici si è estrapolato per ogni soluzione prevista il costo della realizzazione dell’opera. 7.5. Criterio 5: Costo sociale. Dai piani particellari di esproprio, da analoghe valutazioni della commissione provinciale in materia di espropri per zone limitrofe si sono stimati i costi necessari per le espropriazioni, attribuendoli a costi sociali.   31   8. MANDATO VALUTATIVO Il mandato valutativo aiuta a mettere in luce con precisione e chiarezza l’oggetto e le ragioni della valutazione in modo da orientare il processo valutativo nella giusta direzione. Ogni valutazione dovrebbe evidenziare in maniera univoca fin da subito il committente e gli obiettivi che lo stesso intende raggiungere. La domanda “perché si valuta?” sembra alquanto banale posta all’interno di un processo complesso come quello che sto percorrendo; ma se ad essa viene data una risposta precisa e puntuale, identificando chiaramente gli obiettivi della valutazione, successivamente si otterrà un risparmio di tempo ed energie notevole. 9. PROBLEMA Si intende valutare il progetto che sostanzialmente consisteva nella realizzazione di uno sbarramento alla foce del fiume Brenta, volto a contrastare la risalita del cuneo salino e ad arrestare il progressivo aumento della salinità delle acque superficiali e di quelle di falda. Nel progetto il manufatto veniva collocato circa 700 m a valle del ponte della S.S. Romea, in comune di Chioggia. Nel corso degli incontri tecnici tenutisi nell’autunno del 2007 tra la Regione Veneto, il Magistrato alle Acque, il Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione e il Comune di Chioggia è stato concordato di valutare un possibile aggiornamento del progetto preliminare dello sbarramento antintrusione salina previsto dal Piano Irriguo Nazionale tenendo in considerazione le seguenti necessità segnalate dagli Enti presenti: • La Regione Veneto ritiene l’opera di interesse nell’ambito degli interventi contro la siccità in considerazione delle potenzialità di regolazione dei livelli idrometrici del Brenta a monte del manufatto, come sostegno all’agricoltura oltre che per il ravvenamento della falda freatica a contrasto della salinizzazione dei suoli; • Il Magistrato alle Acque condivide l’interesse per la regolazione dei livelli idrici nel corpo fluviale, in relazione alle finalità di mantenimento della qualità dell’ambiente lagunare stabilite nel Piano Generale degli interventi per l’arresto del degrado (1993), considerando con interesse la possibilità di controllare e mantenere gli apporti di acque dolci dal bacino scolante in laguna. Proposte in merito a queste questioni si ritrovano anche nel Piano delle misure di compensazione, conservazione e riqualificazione ambientale dei SIC IT3250003;IT3250023;IT3250031;IT3250030 e della ZPSIT3250046, secondo linee guida promosse dalla Comunità Europea e che fanno riferimento a progetti per i quali la disponibilità di acque dolci è condizione essenziale; • Il Comune di Chioggia considera strategica l’opportunità di miglioramento del collegamento viario tra le frazioni della stessa Amministrazione, grazie a un nuovo attraversamento stradale del fiume Brenta per la viabilità locale, reso possibile attraverso l’adeguamento della struttura del manufatto. Tale soluzione avrebbe anche riflessi positivi sul traffico nazionale migliorando la viabilità lungo la S.S. “Romea”.   32   Sulla base delle suddette nuove esigenze emerse per le opere in fase di progettazione è stato stipulato il Protocollo d’Intesa del 18.06.2009 tra Magistrato alle Acque di Venezia, Regione Veneto, Comune di Chioggia e con il Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione avente come oggetto la progettazione e la realizzazione dell’intervento di sbarramento antintrusione salina presso la foce del fiume Brenta, integrato con le soluzioni tecniche necessarie a garantire il raggiungimento degli obiettivi di competenza delle Amministrazioni firmatarie. In particolare le opere dovranno essere in grado di consentire la regolazione dei livelli idrici nel fiume Brenta permettendo, altresì, di controllare e mantenere gli apporti di acqua dolce dal bacino scolante in laguna, incrementando la vivificazione idraulica delle aree di gronda lagunare e favorendo lo sviluppo delle biodiversità, oltre a costituire un nuovo attraversamento stradale dei collegamenti viari di competenza del Comune di Chioggia, con importanti riflessi anche sulla viabilità dell’area di competenza Regionale. 9.1. IL CONTESTO TERRITORIALE L'opera di progetto ricade all'interno del territorio del Consorzio di Bonifica Adige Bacchiglione, costituito con provvedimento della Giunta Regionale Veneto n. 6324 del 06/12/79 ai sensi della R.L. n. 3 del 13/01/76 e proviene dal raggruppamento degli ex consorzi elementari Monforesto, Bacchiglione Fossa Paltana, Restratto di Monselice e Paludi Cataro e Savellon di Bagnarolo. Il territorio del Consorzio comprende una superficie di 49.037 ettari, dei quali 47.130 appartengono all'area tributaria della laguna di Venezia; il 94% della superficie è a deflusso meccanico. Fanno parte del comprensorio 31 comuni, di cui 28 ricadono in provincia di Padova, per una superficie di 36.426 ha e 3 in provincia di Venezia, per una superficie di 12.611 ha. Circa la metà del territorio consortile, presenta una giacitura inferiore alla quota del medio mare, e ciò sembra essere imputabile ai fenomeni di subsidenza. La rete scolante è costituita da 665 km di canali ed è completata da un complesso insieme di opere idrauliche finalizzate al mantenimento della sicurezza del territorio, caratterizzato da un'altimetria digradante che, nella parte più orientale, raggiunge 4 metri al di sotto del livello del mare. Il territorio è limitato dagli argini del Bacchiglione a nord, dell'Adige-Gorzone a sud e dalle propaggini dei Colli Euganei a ovest. Le acque scolanti in laguna sono recapitate attraverso i due principali collettori, ovvero il Canale Altipiano e il sistema della Fossa Monselesana-Canale dei Cuori.   35   2. DEFINIZIONE MATRICE VALUTAZIONE La matrice di valutazione è una matrice bidimensionale che incrocia i criteri con le opzioni di scelta, al suo interno vengono inseriti gli indicatori i quali possono avere diverse unità di misura. Il progetto da valutare presenta 5 alternative: 1) Unico sbarramento, a 700m a valle del ponte sulla S.S. Romea, 2) Unico sbarramento, tra il ponte ferroviario e il ponte ferroviario dismesso, 3) Due sbarramenti, uno sul Brenta-Bacchiglione e uno sul Gorzone, 4) Unico sbarramento, a 1 Km dalla foce, 0) Nessuno Sbarramento. Ogni alternativa è incrociata con 5 criteri: • Funzione di protezione del territorio: Misurata in Ettari, inserita come Beneficio; • Navigabilità del fiume Brenta: Misurata in posti barca; • Impatti su Fauna Ittica: Misurata in metri; • Costi di realizzazione: Misurata in Euro, inserito come Costo. • Impatto sociale: Misurata in Euro, inserito come Costo. Si inseriscono i valori sopra descritti all’interno del software Definite.   36   Fig.1 Fig.2 Per ogni singolo criterio è necessario inserire nel software i parametri che lo descrivono dal nome dell’effetto all’unità di misura con il quale si esprime. Particolare attenzione si deve portare nel momento in cui si definisce la scala di misura la quale può essere di vari tipi: • Nominale: Tipo di dato confrontabile e non ordinabile. • Ordinale: Tipo di dato ordinabile • Intervallare: Dato del quale si richiede l’inserimento dell’intervallo che lo descrive completamente. • Razionale: si differenzia dell’intervallare perché può assumere lo 0 assoluto. Dal valore di questo rapporto posso passare al tipo Nominale perdendo però informazioni. • Monetaria: Unità di misura monetaria. • Tipo ---/+++: non ha un valore numerico ma qualitativo, permettendo di scegliere un parametro positivo o negativo. • Binaria: Può assumere solo due possibili valori. I criteri vengono inoltre contraddistinti per Benefici, a valori elevati si hanno benefici elevati, oppure per costi, valori elevati peggiorano la performance del criterio in esame. Al termine degli inserimenti si avrà definito la matrice di valutazione.   37   GRAFICO DEGLI EFFETTI Una prima rappresentazione grafica delle opzioni e dei criteri viene mostrata con il grafico degli effetti, permette di effettuare una valutazione in modo intuitivo delle performance delle diverse opzioni. I RR COTTO eni —_— n 7 [(FREHW [mosto sos en Jen i ac 40   41   Al termine della standardizzazione si può ottenere il grafico che possiamo confrontare con quello precedente non standardizzato       42   3. PONDERAZIONE Con questa operazione si attribuiscono dei pesi alle varie funzioni di giudizio sulla base dell’importanza associata ad ogni criterio all’interno del problema. Si andrà ad utilizzare la funzione di Definite “expected value method” come da figure sotto.   Sulla base dell’area in cui ricadranno gli effetti del progetto di studio si è dato un ordine valutativo ai vari criteri.       45                         C1   C2   C3   C4   C5   *   X   C1   1,000   5,074   1,779   2,915   9,000   0,444   C2   0,197   1,000   0,351   0,574   2,250   0,092   C3   0,562   2,852   1,000   1,638   6,417   0,262   C4   0,343   1,741   0,610   1,000   3,917   0,160   C5   0,111   0,444   0,156   0,255   1,000   0,043                 1,000       Calcolo dell’Autovalore λ max   C1   2,213   0,444   0,98   C2   11,111   0,092   1,02   C3   3,896   0,262   1,02   C4   6,382   0,160   1,02   C5   22,584   0,043   0,97         5,01     L’indice di consistenza è dato dalla somma per ogni colonna della matrice dei giudizi per il relativo componente del vettore, sommando questi risultati otteniamo il C.I.   L’autovalore coincide con il numero di caratteri quindi l’indice di consistenza ed il rapporto di consistenza sono nulli. A fronte dei risultati sopra riportati possiamo dire che la matrice dei giudizi, determinata mediante il metodo della Pairwise comparison, è perfettamente consistente e il vettore dei pesi estratto può essere accettato.   46   4. Analisi di Discordanza / Concordanza Le analisi di concordanza e discordanza mirano ad ottenere ordinamenti a partire dalla valutazione del grado di consenso e di dissenso generato dalle scelte. Questa analisi mi permette di stimare l’importanza dei criteri per i quali l’azione ai di un criterio surclassi l’azione ak di un altro criterio sia sufficientemente forte. 4.2. Analisi di Concordanza L’indice di concordanza è uguale alla somma dei pesi associati ai criteri per i secondo i quali ai surclassa ak oppure ai se è uguale ad ak il tutto rapportato alla somma dei pesi.   Questo indice si espleta all’interno di un range che va da 0 a 1, più tende a 1 più è vera l’ipotesi di surclassamento, al contrario il suo tendere a 0 suppone che l’ipotesi di surclassamento sia falsa. Sono previste tre soglie: c+, c0, c-, nel caso in cui sia vero che Cik >=1 e contemporaneamente si realizza una delle tre soglie possiamo valutare il livello di certezza con il quale il test di concordanza viene passato quindi schematizzando: Cik>= c+ si passa il test di concordanza con certezza forte; Cik>= c0 si passa il test di concordanza con certezza media; Cik>= c- si passa il test di concordanza con certezza media;     Ottengo i due grafi: Grafo forte: 0,587 dominanza forte ai surclassa ak Grafo debole: 0,500 dominanza debole L’indice di concordanza 0,93 ha nel nostro caso una dominanza molto forte perché supera la soglia c+.         4.3. Analisi di Discordanza Thresholds for TEO 2 Strong graph: MESS) Weakgraph: 0,500 47 " Results MCA 2. Electre 2 (free form; Exp value la..® les) ®lea|us|m] IMCA 2: Electre 2 {free form; Exp.value (Funzione di...Territorio)} Weights BI Funzi.ne Territorio II Navig...iume Brenta ED impat... Fauna ittica [E Costi Realizzazione EE] impatto Sociale Blenjunm|o||- è IMCA 2: Electre 2 {free form; Exp.value (Funzione di...Territorio)} Weights EI Funzione di Protezione Territorio Navigabiltà Fiume Brenta impatti su Fauna iica Costi Realizzazione Impatto Sociale Perspective: Funzione di Protezione Territorio Perspective: Impatti su Fauna itica X Cancel   51       6. ANALISI DI SENSITIVITA’ Questo tipo di analisi risulta utile per verificare il modo in cui varia l’ordinamento delle alternative al variare del peso dei criteri. Assicura una corretta valutazione di tutti i possibili punti di vista del problema verificando quali variazioni del modello di analisi possono generare differenze sostanziali nelle performance delle alternative. Risultato dell’analisi di sensitività in cui viene definito il valore che il criterio deve assumere affinché le alternative si invertano. Confronto l’opzione 1 (costruzione con un unico sbarramento 700m a valle del ponte sulla S.S. Romea) con l’opzione 4 (costruzione di 1 unico sbarramento a 1 Km dalla foce). Attraverso il grafico della comparativa dei risultati si ottiene un diagramma raffigurante la performance delle singole opzioni in funzione ai criteri   52         7. CONCLUSIONI La relazione ha come oggetto di studio un opera di sbarramento contro la risalita del cuneo salino all'interno del bacino del fiume brenta. Durante l'elaborazione sono state confrontate cinque diverse opzioni sulla base di altrettante localizzazioni, cosÏ da valutare le alternative sulla base di cinque criteri di valutazione: - Funzione di protezione del territorio - Navigabilità del fiume Brenta - Impatti su fauna ittica - Costi di relizzazione - Impatto sociale ad ogni criterio è stato assegnato un peso differente in base allo scopo di minor impatto sul territorio. Effettuando l'analisi con il software Definite tramite l'algoritmo Electre 2 è stata definita un alternativa migliore, -Opzione 1 -Opzione 4 -Opzione 2 -Opzione 3 -Opzione 0
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