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Fondamenti di linguistica - Simone Raffaele, Sintesi del corso di Linguistica

riassunto dettagliato dei cap. 6 e 7

Tipologia: Sintesi del corso

2013/2014

In vendita dal 13/05/2014

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anto2712 🇮🇹

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Scarica Fondamenti di linguistica - Simone Raffaele e più Sintesi del corso in PDF di Linguistica solo su Docsity! CAPITOLO 6 La sintassi si occupa del modo in cui le parole si combinano in unità di livello superiore. E’ possibile tracciare una sorta di circolo di eventi che può dare un’idea della nascita della sintassi: a) l’uomo, dovendo elaborare una lingua il più possibile memorizzabile, si trova obbligato a ripiegare su un codice vago; b) la vaghezza viene parzialmente rimediata dal carattere articolato della lingua verbale, che permette la formazione di un numero illimitato di messaggi; c) il carattere articolato della lingua rende possibile la sintassi, cioè la combinazione di elementi sull’asse sintagmatico. La sintassi è resa possibile da due condizioni, e cioè: a) che le parole si combinino tra loro (condizione di combinabilità); b) che le parole- o le combinazioni di parole- si ordinino in sequenze pertinenti (condizione di pertinenza della sequenza). Tuttavia, la sintassi delle lingue umane non consiste in una semplice concatenazione lineare di parole, ma in una struttura a costituenti gerarchizzati. E’ possibile operare un’analisi dei costituenti immediati tramite:  la rappresentazione a scatole Giovanni dorme in camera sua Giovanni dorme in camera sua Giovanni dorme in camera sua Giovanni dorme in camera sua Giovanni dorme in camera sua  la rappresentazione ad albero Giovanni dorme in camera sua Ad ogni parola corrisponde una categoria sintattica, ogni sintagma può comprendere uno o più sintagmi minori, e può a sua volta essere compreso in un sintagma maggiore.  La rappresentazione a parentesi indicizzate [A [ B Giovanni ]B [c dorme [D in camera[F sua] F] E] D] C] A Le parole che costituiscono un sintagma non sono necessariamente successive, ma possono trovarsi a distanza, separate da altre parole. Questi sintagmi si dicono discontinui. Quindi come capire se due parole hanno “a che fare” l’una con l’altra? A tal proposito ci si serve del metodo di sostituzione che funziona come segue. Date due parole A e B combinate in una sequenza 8continua o discontinua) A+B, si dice che B dipende da A se è possibile sostituire A+B col solo A, cioè eliminando B, senza destabilizzare l’intera sequenza, ma non è possibile avere solo B. Sarà bilaterale il nesso tra elementi che si implicano a vicenda (A esige B e B esige A); se invece A implica B, ma non vale l’inverso, si tratta di un nesso unilaterale. In un enunciato possono esservi elementi che non hanno alcuna dipendenza sintattica da altri per cui vengono chiamati sintagmi indipendenti o assoluti. Sono esempi di questo fenomeno:  L’ablativo assoluto latino  Il gerundio in italiano (andando, ho visto Piero)  il vocativo (che oggi mi illude, o Ermione)  espressioni modali (bene,facciamo così)  anacoluto (io, speriamo che me la cavo) La testa, cioè la parola che impone all’intero sintagma il proprio comportamento sintattico, è l’elemento che dà nome al singolo tipo di sintagma. I tipi più importanti sono: sintagmi nominali (di solito abbreviati SN), sintagmi verbali (SV), sintagmi preposizionali (SPrep), sintagmi aggettivali (SAgg), sintagmi avverbiali (SAvv). Oltre alla testa, il sintagma può anche comprendere modificatori della testa aggiunti mediante accordo e reggenza, modificatori talvolta distinti in specificatori e complementi. In alcuni casi il sintagma si può ridurre alla sua testa (sintagma endocentrico), in altri ciò non è possibile (sintagma esocentrico). I sintagmi endocentrici sono coordinativi e subordinativi 4) VOS 5) OVS 6) OSV Il tipo SOV e SVO sono i più diffusi. L’italiano moderno è una lingua SVO (cioè con testa a sinistra). Tuttavia i costituenti della clausola semplice possono essere sottoposti a movimenti , cioè a spostamenti rispetto alla loro posizione naturale. Alcuni di questi movimenti servono ad ottenere clausole marcate (per es. con ordine VSO). CLAUSOLE NOMINALI: formate da un nome con funzione di soggetto+ nome con funzione di predicato. CLAUSOLE VERBALI: formate da un verbo (finito o non finito) + nome che specifica il verbo. Non tutte le frasi sono veramente indipendenti. Alcune clausole apparentemente autonome, infatti, possono essere sintatticamente legate l’una all’altra. Esse vengono definite clausole dipendenti e si possono distinguere in:  CLAUSOLE- SEQUENZA: formate da un’apertura a cui seguono diverse repliche collegate da un connettore. Es: finora avete parlato voi perché (CONNETTORE) abbiamo molte cose da dire.  CLAUSOLE CON ANAFORICO: repliche caratterizzate dall'uso di un sostituente anaforico. Es. ho incontrato tuo fratello. Me l’ha detto.  CLAUSOLE TRONCATE: caratterizzate da una struttura incompleta. Es. abbiamo trovato solo la lettera…niente soldi, niente rossetto, solo la lettera.  CLAUSOLE CONCATENATE: sequenze di aperture e repliche incassate l'una nell'altra. Es. puoi prestarmi una penna? Quella a sfera o il pennarello? Il pennarello. Eccolo.  DOMANDE-CODA: clausole interrogative dipendenti da una clausola assertiva principale che le precede, e contenenti un verbo sostituente e una negazione. Servono a chiedere conferma dell’informazione che è stata espressa nella parte assertiva dell’enunciato. In italiano e in altre lingue, come domanda coda si usa un sostituente, come la negazione no? È vero?  FRAMMENTI DI ENUNCIATO: sono esclamazioni, ideofoni, onomatopee, intercalari  CLAUSOLE INTERROGATIVE: hanno la funzione di domandare qualcosa o di richiedere una prestazione. Si distinguono nelle seguenti categorie: (a) domande polari (o domande si/no oppure domande totali) prefigurano risposte brevi del tipo 'si' o 'no' (b) domande aperte (o domande wh oppure domande parziali)  CLAUSOLE RELATIVE: costituita da un nominale che opera come punto di attacco di b)una clausola incassata che modifica il nominale in funzione di attributo (la clausola relativa). Il collegamento è stabilito da un pronome relativo.  CLAUSOLA PRINCIPALE: Può occorrere da sola  CLAUSOLE SUBORDINATE: non può occorrere da sola se non come clausola dipendente. Solitamente comincia con una congiunzione che ne marca appunto l’inizio. Possono svolgere anche la funzione di soggetto e di oggetto della clausola principale, presentandosi spesso con il verbo all’infinito (clausole infinitive) Nessun enunciato è privo di un profilo intenzionale e di un’organizzazione soprasegmentale. L'accento è un tratto soprasegmentale a livello della parola, a livello dell'enunciato invece ci sono l'intonazione, il volume della voce, la velocità dell'eloquio, le esitazioni e le pause che hanno una funzione modale, segnalando l'atteggiamento dell'emittente nei confronti di quello che dice. L'espressione iconicità dell'enunciato allude ad una certa somiglianza (a livello di forma) tra l'enunciato e il contenuto che viene espresso. L'iconicità dell'enunciato favorisce la decodifica del messaggio al ricevente.
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