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Appunti su Ideologia ariana, nazista , Appunti di Storia Contemporanea

Appunti specialistici di storia politica ed economica sull'ideologia ariana, suo impatto su ideologia fascista, miti del darwinismo sociale, eugenetica, rapporti con la chiesa, antisemitismo. Corso di storia politica ed economica dell'Europa contemporanea.

Tipologia: Appunti

2012/2013

In vendita dal 23/10/2013

berarda
berarda 🇮🇹

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Scarica Appunti su Ideologia ariana, nazista e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Beatrice Cuniberti Corso di Storia Politica ed Economica dell'Europa Contemporanea- Prie I Prof. Rigano- Prof. De Cesaris Lezione 1: Introduzione al corso Il ruolo del razzismo e dell'antisemitismo nella storia Europea Lezione 2 Il razzismo è un fenomeno moderno, nasce e si sviluppa in Europa solo tra fine '700 e '800. Prima non si può parlare davvero di razzismo x vari motivi: 1. il razzismo in questo periodo diventa una vera e propria IDEOLOGIA (non è semplice paura per il diverso), secondo cui esistono diverso gruppi umani (razze) diversi tra loro e disposti gerarchicamente. Le razze superiori hanno il compito di comandare quelle inferiori. 2. Il razzismo nasce nel 1700 perché usa un linguaggio scientifico: i primi teorici del razzismo sono quasi tutti scienziati. Infatti il razzismo usa categorie mutuate dalla scienza, in particolare dalla genetica ( scienza che studia la trasmissione dei caratteri tra le diverse generazioni). La scienza viene quindi usata come legittimazione del razzismo. • Il problema non è la constatazione di differenze oggettive riscontrabili tra i vari gruppi umani, ma il giudizio di valore che si associa a queste differenze e dimostra i pregiudizi da cui muovevano gli scienziati, che all'aspetto somatico collegavano aspetti morali. 3. Il razzismo è profondamente legato all'incontro tra Europei e resto del mondo che in questi anni segue le dinamiche coloniali. Il razzismo è l'ideologia che giustifica il colonialismo e la posizione di dominio degli europei sul resto del mondo. • Si parla della colonizzazione come del “fardello dell'uomo bianco”: ovvero la responsabilità degli europei di esportare la civiltà. • La stessa logica viene usata per giustificare nel 1800 il fenomeno della tratta degli schiavi. Prima la schiavitù era praticata anche su popoli europei, ma la maggior parte degli stati si faceva degli scrupoli a schiavizzare popoli cristiani. Per questo motivo gli europei si rivolgevano agli arabi per la compravendita di schiavi africani. • L'idea dell'uguaglianza tra gli uomini nasce solo con la Rivoluzione francese, per cui la precedente idea di diversità sociale non è considerabile razzismo, in quanto comunemente accettata e considerata come parte della società naturale, che aveva nella diversità il suo fondamento. In quest'ottica anche la schiavitù rientrava nell'ordine naturale delle cose e per questo motivo prima del 1800 non c'era stata necessità di giustificarla. • Nel 1800 si affermarono i principi egualitari e l'ideologia razzista fu usata come giustificazione delle diseguaglianze evidenti, come la schiavitù e la colonizzazione. Razzismo e Antisemitismo Il rapporto tra il razzismo e l'antisemitismo è molto complesso e articolato. Per alcuni studiosi l'antisemitismo nasce già nell'antico Egitto, per cui si tratterebbe di un fenomeno plurimillenario. Si può parlare però di un unico fenomeno? L'antisemitismo quindi precederebbe il razzismo? In generale si può dire che l'antisemitismo precede il razzismo, ma che a un certo punto della storia questi due fenomeni si sono incontrato e allacciati. Essere razzista per un certo periodo non comportava anche essere antisemita e viceversa. ➔ Ad esempio il Conte De Gabineau, considerato uno dei padri dell'ideologia razzista e autore del “Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane”, divideva gli esseri umano in bianchi, neri e gialli, ma dato che gli ebrei erano considerati bianchi facevano parte della razza superiore. Antigiudaismo e Antisemitismo Gli anni '30 del '900 poser il problema della definizione dell'ebreo: lo è chi professa la fede ebraica (definizione religiosa) o chi nasce da genitori ebrei (definizione razzista)? • La prospettiva antisemita prevede discriminazioni su base etnica, ovvero verso chi nasce da genitori ebrei. L'avversione quindi era di tipo razzista. • La prospettiva antigiudaica invece è avversa a chi professa la religione ebraica, per cui non prevede discriminazioni per chi pur essendo nato da genitori ebrei professava un altra fede. Questa differenza è alla base del conflitto tra fascismo (antisemita) e Chiesa Cattolica (antigiudaica). Per la Chiesa infatti la risposta al problema degli ebrei era il Battesimo, mentre per gli antisemiti il battesimo non ha significato in quanto ciò che conta sono il sangue e l'appartenenza alla razza. Tutte le legislazioni degli anni '30 (nazista '35; fascista '38) hanno base antisemita, per cui erano sottoposti alle discriminazioni previste anche alcuni cristani (ebrei convertiti). Islam e Antisemitismo L'islam, pur essendo una religione abramitica, è storicamente esterno alla conflittualità tipica tra Ebrei e Cristiani, almeno fino al '900. I motivi della minore conflittualità sono: 1. L'islam nasce dalla vittoria, mentre il Cristianesimo dalla sconfitta (Gesù è ucciso dagli Ebrei) 2. Il testo sacro è diverso: il Corano infatti non comprende né l'antico né il nuovo testamento. Le radici dell'Europa Lezione 4 Alcuni anni fa si è sviluppato un dibattito sulle “radici dell'Europa”, in particolare sulle radici cristiane. £posizioni: 1. Non si può parlare di Europa senza considerare il Cristianesimo; 2. Non si può fare riferimento al cristianesimo i un'epoca di pluralismo; 3. L'Europa ha radici giudaico-cristiane, perché queste due religioni hanno convissuto per secoli. Cosa implica la definizione di Europa come continente con radici giudaico-cristiane? ➔ La centralità della religione cristiana in Europa è visibile a molti livelli, da quello architettonico a quello legislativo. Fino al '700 inoltre si è mantenuta la convinzione che l'autorità temporale derivasse da quella divina e la dittrina cristiana ha contribuito al mantenimento dell'ordine, favorendo la sottomisione all'autorità (alleanza tra Chiesa e altare). ➔ Le radici giudaiche invece sono più problematiche; inoltre gli ebrei sono sempre stati numericamente molto inferiori ai cristiani. Perché quindi parlare di Radici giudaiche? ◦ Per alcuni il Cristianesimo rappresenta una derivazione dell'ebraismo ◦ l'ebraismo inoltre è per eccellenza la religione del libro, per cui è alla base della centralità del documento scritto in europa. ➔ In realtà in Europa c'è anche una forte componente di cultura araba, soprattutto a livello scientifico-matematico Dal punto di vista della popolazione c'è sempre stata una forte conflittualità tra ebrei e cristiani, a causa di ragioni teologiche: l'accusa di DEICIDIO. • La contrapposizione tra ebrei e cristiani nasce nel IV sec, quando da religione perseguitata il cristianesimo diventa religione di stato. I cristiani vengono legittimati e i Padri della Chiesa iniziano a teorizzare il deicidio, sviluppando teorie contro gli ebrei. • In particolare si afferma la dottrina del VERUS ISRAEL: nella Bibbia Israele è considerato il popolo eletto, ma secondo i Cristiani ha tradito l'alleanza con Dio, dato che non ha riconosciuto il messia. Dio ha quindi stipulato una nuova alleanza con i cristiani, che sono così diventati il nuovo popolo eletto (ovvero il verus israel). • Nonstante ciò, i padri della chiesa danno importanza agli ebrei, perché secondo alcune teorie la conversione al cristianesimo di tutti gli ebrei sarà il segno della fine dei tempi. Per questo motivo gli ebrei vanno preservati. Questa teoria è detta DOTTRINA DELLA PRESERVAZIONE NELLA DISCRIMINAZIONE. Quando l'europa divenne cristiana, al suo interno continuarono a vivere numerose comunità d ebrei. Fino al 1054 il cristianesimo era unito e aveva 5 capitali: Roma, Antiochia, Gerusalemme, Costantinopoli e Alessandria. I vescovi di queste città comandavano la cristianità e roma era considerata prima inter pares. Quando avvenne lo scisma gli altri vescovi si staccarono da Roma, che iniziò ad avere un'organizzazione fortemente gerarchizzata con il papa al vertice. Le chiese ortodosse invece diventarono chiese nazionali strettamente legate al potere politico. Dopo l'anno 1000 la vita degli ebrei inizia a dipendere sempre di più dalle decisioni dei papi, che iniziarono anche a prendere provedimenti per separarae la popolazione cristiana da quella ebrea. 1215: papa Innocenzo III impone agli ebrei di indossare un segno distintivo sugli abiti. XV sec.: Prima esperienza antiebraica europea con componente razziale. Nel 1492 la Spagna ordina l'espulsione di ebrei e moriscos. Fino a quel momento la discriminazione era sempre stata su base religiosa, per cui un ebreo battezzato era considerato un cristiano. Ma questo episodio fu il primo (e unico) caso dela storia moderna legato alla limpieza de sangre e può essere considerato una froma di PROTORAZZISMO. Gli Ebrei cacciati dalla Spagna in quell'occasione si rifugiarono nel mondo arabo- musulmano, all'epoca molto meno discriminatorio rispetto all'europa. L'antisemitismo infatti non è un fenomeno connaturato al mondo arabo e per molti secoli gli ebrei hanno visuto molto meglio nei territori musulmani che in quelli cristiani. L'attuale antisemitismo arabo nasce dal problema politico di Israele. Infatti l'Islam da un punto di vista teologico è molto più vicino all'ebraismo che al cristianesimo. 1555: dopo la riforma protestante e il Concilio di Trento papa Paolo II crea il primo ghetto, ovvero un quartiere separato riservato agli ebrei. Ghetto era una parola veneziana, perché a Venezia esisteva già un quartiere ebreo. Gli ebrei di notte venivano rinchiusi nel ghetto, mentre di giorno potevano andare anche negli altri quartieri a condizione di portare un segno distintivo. Questo tipo di segregazione era chiamato SEGREGAZIONE AMICHEVOLE. Questi ghetti sono molto diversi da quelli nazisti: infatti il ghetto del XVI secolo era un punto di arrivo della discriminazione, mentre quello nazista è un punto di partenza per una discriminazione peggiore: la deportazione e infine l'eliminazione. XVI-XIX secolo: Gli ebrei vivono separati e discriminati in Europa. Non possono accedere a determinate cariche pubbliche e si caratterizzano per svolgere alcuni mestieri: l'idea degli ebrei usurai nasce proprio in epoca moderna, quando i cristiani nojn potevano fare prestiti con interesse per editto pontificio. Inoltre in quesi secoli si rivolgono agli ebrei accuse di ogni genere: ad esempio di sfregiare le ostie e di commettere omicidio rituale (omicidio di bambini per fare il pane azzimo). MANCA LEZIONE 5 in realtà così diverso da quello storico dal configurare in realtà una nuova religione totalmente al d fuori della religione cristiana. I christianotedeschi non possono dunque essere considerati cristiani, perché al di fuori dei canoni del cristianesimo storico anche per quanto riguarda i testi sacri. Anche considerando il dibattito delle origini sull'inserimento dell'antico testamento nel n uovo testo sacro, chi postulava il non inserimento dell'Antico testamento era considerato eretico. In questo senso i nazisti si inseriscono nella tradizione eretica. In conclusione la cultura razzista e antisemita che si richiama al mito ariano è una visione totalmente alternativa a quella ebraico-cristiana tradizionale e il mito ariano e quindi un mito sostanzialmente anticristiano sia nella sua versione più radicale che in quella più moderata che rivisita radicalmente in cristianesimo storico. Scienza e razzismo Lezione 7 L'analisi del rapporto tra scienza e razzismo aiuta a capire come mai abbia avuto tanto successo come ideologia. Oggi si da istintivamente un giudizio intrinsecamente negativo all'ideologia razzista, ma tra fine '700 e metà '900 godeva invece di buona reputazione e ci si poteva tranquillamente vantare di essere razzisti. Il netto cambio di giudizio avviene soltanto con il nazismo e lo sterminio razziale. Fino ad allora però il nazismo aveva rappresentato la modernità, in quanto si proponeva come una teoria scientifica: per essere moderni bisognava essere razzisti. Infatti la teoria razzista usava un linguaggio moderno, scientifico e progressista. I detrattori del razzismo erano considerati dei conservatori. La maggioranza degli Illuministi era razzista, mentre la Chiesa lo criticava perché dal punto di vista religioso non ce n'era conferma nella Bibbia. Dibattitito tra monogenisti e poligenisti I monogenisti sostenevano che tutto il genere umano discendesse da un unico ceppo. Questa era la posizione della Chiesa, basata sulla bibbia e non su basi scientifiche. Il poligenisti al contrario affermavano che esistevano vari ceppi, ovvero diverse razze. Gli illuministi erano tutti poligenisti, per cui sostenevano che tra le diverse razze umane esistesse una differenza biologica irriducibile. Bisogna considerare che questo dibattito è predarwiniano, per cui non è presa in considerazione l'idea di evoluzione, grazie alla quale la prospettiva monogenistica diventò compatibile con la diversità razziale. Non significa che i monogenisti non fossero antirazzisti. Infatti alcuni monogenisti accettavano il razzismo grazie ad una giustificazione biblica: la MALEDIZIONE DI CAM. Nella Genesi infatti è raccontato che Cam fece arrabbiare il padre Noè perché lo aveva ridicolizzato, per cui Noè lo maledisse: Cam e i suoi discendenti sarebbero stati condannati a servire i discendenti degli altri due figli, Sem e Yafet. Questo brano veniva usato in alcuni ambienti ecclesiastici per giustificare lo schiavismo e l'apartheid, in particolare in Sudafrica e nel Sud degli Stati Uniti. Scienze razziste Frenologia La frenologia è una scienza oggi decaduta che studia la forma del cranio. Fu fondata da GAL, uno scienziato inglese che misurava e confrontava le conformazioni dei crani e la capacità della scatola cranica. Gal aveva individuato due forme di cranio: 1. Crani brachicefali: schiacciati e con capacità limitata 2. Crani dolicocefali: allungati e con capacità elevata Questo discorso sulla forma dei crani ebbe anche delle ricadute sul razzismo nei confornti delle donne, che tendenzialmente hanno un cranio più piccolo rispetto a quello maschile. Data questa inferiorità delle dimensioni del cranio le donne sono state considerate meno intelligenti dell'uomo da gran parte della scienza 800esca. È vero che le dimensioni sono inferiori, ma è oggi provato che non è la dimensione, ma il rapporto con la grandezza del corpo che conta. Fisiognomica La fisiognomica è lo studio del viso e delle sue fattezza. Il fondatore di questa scienza è il francese LAVATEUR, che misurava la lunghezza del naso, l'altezza della fronte etc. creando una misurazione complessiva chiamata angolo facciale, basato principalmente sul raporto tra la punta del naso e la fronte. Maggiore è l'angolo facciale e maggiore è l'intelligenza del soggetto, il che presupponeva una maggiore intelligenza dei soggetti con cranio dolicocefalo. ➔ Tutti questi scienziati sostenevano che la loro posizione non fosse ideologica, ma scientifica in quanto fondata su dati empirici. In realtà ai dati empirici associavano arbitrariamente giudizi di valore, spesso basati su pregiudizi. Infatti in questi anni vigevano in Europa i canoni di bellezza classica, ossia plasmati sulle statue greche. Tutto ciò che si allontanava da questi canoni non era solo considerato brutto, ma anche inferiore e negativo. Il problema stava soprattutto nel passaggio arbitrario dall'estetica alla morale (ciò che è bello è buono, ciò che è brutto è cattivo). Eugenetica L'eugenetica è la scienza che studia come trasmettere i caratteri migliori e non trasmettere quelli considerati degenerativi. È un a branchia della genetica e il suo scopo è evitare la trasmissione dei caratteri negativi, ad esempio le malattie ereditarie, per far sì che le nuove generazioni siano migliori di quelle precedenti. Per i teorici razzisti la trasmissione dei caratteri negativi avrebbe indebolito e fatto degenerare la razza. In questa scienza era molto importante la contrapposizione tra adatto/inadatto: gli inadatti dovevano essere messi nella condizione di non trasmettere i propri difetti. Erano considerati inadatti i portatori di malattie genetiche e psichiche, gli alcolisti i disabili e in generale tutti coloro che venivano considerati non adatti alla vita sociale, ad esempio tutti i rom. Per decidere i criteri di adatto/ inadatto diventò molto importante l'ANTROPOLOGIA CRIMINALE, che studiava i caratteri fisici che avrebbero spinto il soggetto a delinquere. Oggi non sono più considerati rilevanti i caratteri fisici, ma piuttosto le cause sociali (fattori esterni). In origine però si pensava che la criminalità fosse dovuta a fattori interni: alcune persone a causa delle loro caratteristiche fisiche sono naturalmente portate a delinquere. ➔ CESARE LOMBROSO: scienziato che fotografava i carcerati e cercava di individuare caratteri fisici comuni allo scopo di individuare i tratti fisici sintomo di criminalità. Ne individuò alcuni, ad esempio il cranio brachicefalo, la fronte bassa, gl'angolo facciale ridotto. Lombroso rende totalmente esplicito il rapporto tra le caratteristiche fisiche ROMA, inizialmente pensata solo come un atto dimostrativo. L'allora capo del governo (Fatta) chiese al re Vittorio Emanuele III di imporre lo stato di emergenza, ma il re rifiutò e Fatta decise di dimettersi. Il re allora con una mossa a sorpresa affidò a Benito Mussolini il compito di formare un nuovo governo. Perché? 1. Il re aveva bisogno di uscire dalla profonda crisi sociale e sapeva che la vecchia classe politica liberale non era in grado di farlo, perché troppo lontana dalla maggioranza della popolazione. 2. Mussolini si proponeva come un leader giovane e carismatico, capace di guidare la gente e raccogliere le simpatie dei nazionalisti italiani. Ideologia fascista si può parlare di una vera ideologia fascista? Le ideologie dell'epoca infatti erano tutte molto forti, mentre il fascismo non poteva contare su un sistema ideologico ben strutturato. Ci sono però due elementi fondamentali: 1. nazionalismo 2. mussolinismo: ovvero il culto della personalità, che si accentuerà negli anni successivi. Secondo alcuni storici il fascismo italiano dovrebbe essere chiamato MUSSOLINISMO, perché il culto del leader è predominante sulle idee. In effetti mussolini si proponeva come L'UOMO NUOVO FASCISTA, sfruttando la sua immagine attraverso un innovativo uso del cinema e facendosi riprendere mentre svolge ogni sorta di lavoro, soprattutto manuale. Gli elementi su cui si fonda il sistema fascista sono: • esaltazione del lavoro, soprattutto manuale; • esaltazione della famiglia e della natalità; • esaltazione della nazione eterna ma sempre giovane. Il modello è la Roma imperiale, di cui si deve recuperare la grandezza perduta; • costante richiamo all'antichità, sia nei simboli che nel linguaggio. La simbologia usata da Mussolini è quella del Nuovo Cesare (Dux); • importanza dell'educazione giovanile. Fin da piccoli i bambini vengon o inquadrati in gruppi molto rigidi che hanno il compito di formare la nuova gioventù fascista; • netta separazione dei ruoli tra uomo e donna: mentre l'uomo è forte e dinamico, la donna è sempre raffigurata come angelo del focolare e custode della tradizione. Mussolini da inoltre enorme importanza alla COMUNICAZIONE e alla PROPAGANDA, inizialmente creando un ufficio ad hoc e in seguito un vero e propsio ministero (Ministero della Cultura Popolare). È lo stesso Mussolini che sceglie gli slogan e impone i caratteri, ad esempio la parola dux doveva sempre essere scritta in maiuscolo. Mussolini conosceva bene il potere della comunicazione (inizia da giornalista) e paradossalmente si ispira in questo senso all'operato di Wilson (“l'uomo che ha venduto la guerra agli americani”). L'apparato propagandistico era così forte e articolato che il fascismo è stato addirittura definito FABBRICA DEL CONSENSO. Accanto al consenso non bisogna però dimenticare la forte componente COERCITIVA: essere contro il fascismo significava essere perseguitati, per questo motivo il consenso era vastissimo. La POLIZIA POLITICA controllava tutti gli antifascisti, c'era un forte controllo sociale. Data la mancanza di un'ideologia chiara di partenza, ci sono alcuni argomenti su cui il fascismo cambiò opinione durante il Ventennio: • POLITICA ESTERA : Il fascismo ha cambiato le alleanze internazionali. Negli anni '20 infatti Mussolini divenne molto popolare anche all'estero, suscitando ammirazione in Gran Bretagna. Al contrario i rapporti con la Germania inizialmente non sono buoni, perché viene ancora percepita come il nemico. Il panorama cambia nel '33 quando Hitler sale al potere. Hitler era un grande ammiratore di Mussolini, che invece lo considerava un pazzo e sul quale aveva un grande complesso di superiorità. Nel '34 Mussolini si schierò apertamente contro la Germania quando questa annunciò l'imminente invasione dell'Austria. Mussolini si infuriò al punto da mandare l'esercito al confine minacciando l'intervento militare in caso di invasione tedesca. Così l'idea dell'invasione fu sospesa, anche perché la Germania aveva appena iniziato la corsa al riarmo e non era ancora ancora pronta a sostenere un conflitto. • Ciò che cambia tutto è la GUERRA D'ETIOPIA, che causò a marginalizzazione dell'Italia a livello internazionale. Mussolini la intraprese per creare un impero e l'Etiopia costituiva un obiettivo mancato dell'Italia dal 1800. In quegli anni inoltre l''Africa era già quasi completamente colonizzata. Mussolini dichiarò guerra a causa di un incidente tra militari e dall'ottobre del '35 al '36 con la campagna d'Etiopia crea l'impero . Nel 1936 il re Vittorio Emanuele II diventa Imperatore d'Etiopia. In realtà l'Italia ebbe enormi problemi a controllare il paese a causa della forte resistenza. Il problema fu che le altre nazioni non considerarono la guerra d'Etiopia una guerra coloniale, ma piuttosto una GUERRA DI CONQUISTA, dato che il governo etiope era rappresentato nella Società delle Nazioni. Per questa ragione la guerra subì una condanna internazionale e l'Italia rimase diplomaticamente isolata. • Hitler sfruttò questo isolamento chiedendo un'alleanza a Mussolini, il quale accettò dando vita all'ASSE ROMA-BERLINO. Dopo l'alleanza con Hitler, dal '36, il fascismo cambiò molto, assumendo anche una collocazione diversa a livello internazionale, dato che la Germania era già considerata un paese pericoloso. Il nazismo infatti non nascondeva il proposito di conquista dello SPAZIO VITALE. Quando Mussolini nel '36 stringe alleanza con Hitler però era ancora convinto di trovarsi in posizione di forza, ma le cose cambieranno molto in fretta. Basti pensare alla visita di Hitler a Roma nel '38: Hitler si siede vicino al re e i due capi di stato sono davanti a Mussolini. L'accoglienza inoltre venne preparata con l'iconografia nazista, mettendo in luce le posizioni. Molto diversa dalla visita a Venezia nel '35, quando Mussolini è superiore. Rapporto tra Chiesa e Fascismo Lezione 10 Dal 1870 il rapporto tra la Chiesa Cattolica e lo stato italiano è molto negativo. Infatti la nascita dell'Italia aveva drasticamente ridotto i territori dello stato della Chiesa. Ciò causò la nascita della QUESTIONE ROMANA: l'Italia voleva Roma come capitale, ma in Lazio il Papa agiva da secoli come un monarca. Tra il 1861 e il 1870 si erano cercate senza successo delle soluzioni di compromesso. Nel 1870 l'Italia decise di occupare Roma. Il papa Pio IX si dichiarò prigioniero in vaticano e ruppe ogni rapporto diplomatico con l'Italia. Inoltre prese molti provvedimenti per ostacolare il nuovo stato, tra cui il NON EXPEDIT, ossia l'espresso divieto x i cattolici di partecipare alla vita politica dello stato italiano. Perché la Chiesa rivendica il potere temporale? Il papa è il capo di una religione diffusa in tutto il mondo, per cui si pose la questione se possa o meno essere cittadino di uno stato, i questo caso l'Italia. In questo modo infatti sarebbe necessariamente legato agli interessi di un solo stato, mentre essendo a capo di una internazionale dovrebbe essere sempre super partes. Questo problema si rende particolarmente evidente quando ci sono conflitti internazionali, ad esempio durante la prima guerra mondiale. Il papa in questa situazione aveva mantenuto un atteggiamento neutrale, perché i cristiani erano presenti in entrambi gli schieramenti. In Italia però venne duramente criticato per la sua neutralità: infatti il papa è anche vescovo di Roma e Primarte d'Italia. L'italia e il papa continuano a scontrarsi su questi temi fino al 1929, quando l'Italia cede una porzione di territorio al papa, che in questo modo può rimanere cittadino del Vaticano e di conseguenza mantenere la sua neutralità. I patti lateranensi Sono un trattato stipulato tra lo stato italiano e lo stato del vaticano, per questo hanno continuato ad avere valore anche dopo la caduta del fascismo. Grazie a questo trattato il rapporto tra la Chiesa e il fascismo era piuttosto buono. Il concordato stabilisce alcune norme riguardo l'attività della chiesa in Italia, ad esempio il servizio nelle armi dei sacerdoti e l'insegnamento della religione a scuola. Il problema di fondo però rimase per tutto il ventennio ed era l'autoritarismo del regime fascista, che non accettava la presenza di altri poteri. Un esempio era l'attività dell'AZIONE CATTOLICA, che costituiva una vera e propria spina nel fianco per il regime in quanto aveva delle organizzazioni giovanili che si sovrapponevano a quelle fasciste. Infatti ogni volta che c'era attrito tra la chiesa e il fascismo la prima misura che Mussolini metteva in atto era proprio lo scioglimento dell'AC. Un altro problema era la STAMPA: tutti i giornali infatti dovevano essere controllati dal regime. Per risolvere il problema il concordato stabilì la sede dell'Osservatore Romano in Vaticano. Il problema però non fu risolto perché anche se veniva stampato fuori dall'Italia era diffuso in tutto il paese. Chiesa e fascismo (segue) Lezione 11 La maggior parte degli storici ritiene che la chiesa abbia appoggiato il fascismo, anche se ci sono stati momenti di crisi, almeno fino al 38-40. Studi recenti però hanno approfondito l'analisi dei momenti di crisi appurando che in realtà c'erano delle incompatibilità culturali tra Chiesa e fascismo. Fino al 1919 il fascismo era stato un movimento e fino al '22 l'atteggiamento della stampa cattolica è abbastanza negativo, anche se il papa non si pronuncia ufficialmente. La critica principale rivolta ai fascisti era l'uso della violenza come strumento di lotta politica. Nel 1921, “la civiltà cattolica”, testata gesuita, presenta ancora il fascismo come un movimento crudele e anticristiano, a causa della simbologia pagana utilizzata. Anche Mussolini fino al '22 ha un atteggiamento anticlericale, ma nel '22 cambia totalmente, adottando la cosiddetta POLITICA DELLA MANO TESA. Ovviamente le ragioni di Mussolini erano solo politiche, in quanto riteneva la Chiesa utile per il mantenimento del consenso. Infatti non appena diventa capo del governo rilascia un'intervista in cui assume una posizione molto rispettosa e si dichiara egli stesso un uomo religioso. In seguito inserisce l'insegnamento della religione cattolica a scuola, impone l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici, aumenta lo stipendio dei sacerdoti e finanzia la Chiesa per la costruzione dell'Università Cattolica di Milano. Questa politica ha carattere strumentale e riesce nel suo intento: la Chiesa accetta la mano tesa e assume un atteggiamento positivo nei confronti del fascismo. Ragioni dell'avvicinamento: 1. Il fascismo non aveva il problema che avevano avuto i liberali, che vedevano ancora nella Chiesa una forza antirisorgimentale. Infatti aveva avviato dei tentativi di riavvicinamento (vd Patto Gentiloni 1913), ma molto più timidi di quelli intrapresi dal fascismo. 2. Il papa Pio IX (Achille Ratti) aveva la formazione del concialiatorismo lombardo, una corrente della chiesa che fin dall'800 aveva spinto per la conciliazione con lo stato italiano. Il percorso verso la conciliazione iniziato nel '22 arriva a conclusione nel '29 con i patti lateranensi. In questi anni il fascismo assume i caratteri di una dittatura, ma continua a godere dell'appoggio della Chiesa, che non era un'istituzione democratica e non aveva quindi problemi ad appoggiare un sistema autoritario. Anche quando Mussolini sciolse il Partito Popolare di Don Sturzo la Chiesa non gli negò il suo appoggio, ma anzi consiglio a Don Sturzo l'esilio volontario. 1929: Patti Lateranensi I patti sono così chiamati perché furono siglati a San Giovanni in Laterano (la basilica del papa) da Mussolini e dal cardinal Gasparri. Sono formati da 2 parti: 1. CONCORDATO: istituisce la nascita dello stato di Città del Vaticano, che diventa uno stato autonomo. È fondamentale perché permette al papa di mantenere la qualifica di capo di Stato. Inoltre il concordato stabilisce il riconoscimento reciproco tra i due stati. 2. TRATTATO: comprende una serie di provvedimenti soprattutto economici. Prevede inoltre un risarcimento per alcuni edifici religiosi (quirinale) espropriati durante il Risaorgimento. Mussolini cercò di dare ai patti lateranensi un alto valore simbolico di completamento del risorgimento italiano, tanto che dopo averli siglati si recò sulla tomba di Cavour e ci lasciò un rami d'ulivo. ➔ Subito dopo i Patti Lateranensi però ci furono alcune questioni che divisero cattloci e fascisti. Nel maggio del '29 Mussolini presento i patti alla Camera, ma sorsero subito 2 problemi: 1. Il primo problema riguardava l'educazione dei giovani. Il fascismo infatti voleva detenere il monopolio sull'educazione giovanile, ma la Chiesa non era disposta a rinunciare al proprio ruolo di istituzione educatrice. Il problema era che le due educazioni sono totalmente alternative: quella fascista infatti è erede dell'ideologia di Nietzche, fortemente anticlericale e anticattolica. 2. Il secondo problema riguardava la natura del Cristianesimo. Mussolini affermava che il cristianesimo fosse diventato universale grazie a Roma e che se fosse rimasto in Palestina sarebbe stato solo una delle tante sette che nascevano in quel periodo. Invece i cristiani ritengono che sia stato lo stesso Gesù a mandare i discepoli nel mondo. La chiesa ovviamente non poteva condannare apertamente le affermazioni di Mussolini. Così in questo caso mise all'Indice ( la Chiesa pubblicava ancora un Indice dei Libri Proibiti, ossia quel libri che non avevano ricevuto l'imprimatur del vescovo della città dove venivano stampati) un libro (“Date a Gesù”) di un giornalista (Mario Missiroli) che esaltava l'idea mussoliniana di romanizzazione del cristianesimo, Implicitamente in questo modo fece capire la propria contrarietà all'idea di Mussolini sulla natura del cristianesimo. ➔ Nel 1931 ci fu un altro grande scontro causato dal problema dell'Azione Cattolica, che era molto diffusa e attiva nell'educazione giovanile. Il fascismo non accettava l'esistenza in Italia di un modello educativo diverso da quello fascista. Inoltre all'interno dell'azione cattolica militavano molti ex esponenti del Partito Popolare, che era stato antifascista. Mussolini cercò di sciogliere l'AC, ma il papa la difese in modo talmente forte che per evitare una crisi i fascisti furono costretti a fare marcia indietro. L'AC fu però messa sotto più stretto controllo dei vescovi, al fine di depotenziare i quadri dirigenti laici. ➔ Un altro problema riguardo la Dottrina Fascista. Era in preparazione la Grande Enciclopedia Italiana, la cui voce sulla dottrina fascista avrebbe dovuto essere scritta da Mussolini. In realtà la scrisse Giovanni Gentile, un intellettuale che aveva aderito al fascismo ed era considerato una delle voci più autorevoli con Benedetto Croce. Il testo dell'enciclopedia fu anticipato dalla stampa, nella quale si lesse un testo che presentava la dottrina fascista come una dottrina religiosa. Il papa allora convocò d'urgenza l'ambasciatore italiano in vaticano e minacciò una protesta pubblica, in quanto considerava la dottrina fascista presentata in quel modo una dottrina eretica. Mussolini allora aggiunse un brano in cui smussava il lato religioso a vantaggio di quello politico e riconoscendo l'importanza della religione cattolica. Sull'enciclopedia al testo originale fu aggiunto questo brano, anche se era molto chiara la differenza di stile tra i due brani. ➔ Una nuova crisi si rischiò nel 1935, quando il papa in un discorso pubblico definì la guerra d'etiopia una guerra ingiusta. Così un collaboratore del papa (Domenico Tardini) decise di riscrivere il discorso con un giornalista dell'osservatore romano (Cesidio Lolli). Quindi mostrarono il nuovo discorso al papa spiegandogli che quello originale avrebbe causato un incidente diplomatico. Il papa allora acconsentì a pubblicare il nuovo discorso invece di quello vecchio, ma facendo delle aggiunte. Il discorso pubblicato così risultò molto strano: in certi passaggi accetta la guerra, in altri la critica. La stampa fascista esaltò i passaggi in cui si appoggiava la guerra, mentre quella internazionale quelli in cui la criticava. ➔ I temi su cui lo scontro si fece insanabile furono il razzismo e l'antisemitismo. Il problema di fondo è che sia la chiesa che il fascismo si presentavano come movimenti che miravano a totalizzare la vita degli italiani. Sia la chiesa che il fascismo infatti si proponevano come totalitarismi; Pio IX addirittura esplicitò la differenza tra totalitarismi buoni e totalitarismi cattivi. Ma due totalitarismi sullo stesso territorio non possono fare altro che entrare in conflitto. MANCA LEZIONE 12 Tra le varie interdizioni c'era anche quella del matrimonio misto tra ebrei e cattolici. Ciò rappresentò un forte segno per la Chiesa, che tra l'ottobre e il novembre del '38 aveva cercato di intervenire su alcuni temi delle leggi razziali, tra cui appunto il matrimonio. Ciò rapresentò un VULNUS AL CONCORDATO, in quanto Mussolini non tenne conto delle richieste della Chiesa. Nell'agosto dell'38 infatti la tensione tra Chiesa e fascismo era già arrivata ai massimi livelli. Venne stipulato u accordo ufficioso con un gesuita che prevedeva che se il papa non avesse criticato il razzismo, Mussolini non avrebbe toccato l'AC. Il papa però non rispetto l'accordo, per cui Mussolini considerò suoi rapporti con la Chiesa chiusi e la parola del papa divenne irrilevante. Cosa fecero gli ebrei? Chi ne aveva la possibilità migrò all'estero, in particolare negli USA (Enrico Fermi). Altri cercarono di fuggire in Svizzera e in Francia, mentre chi non aveva la possibilità economica subì un drastico impoverimento, in quanto molti di loro persero il lavoro. Nel 1943 iniziarono i rastrellamenti: il 16 ottobre del '43 furono catturati a Roma oltre 1000 ebrei, di questi solo 16 tornarono. Le leggi razziali sono state definite l'ANTICAMERA DELLO STERMINIO. La tesi sulla marginalità dell'Italia nello sterminio di Renzo de Felice, storico degli anni '70-'80) oggi è superata. I tedeschi infatti non avrebbero potuto mettere in atto lo sterminio senza l'intervento italiano nella fase di persecuzione dei diritti. Inoltre furono costruiti dei campi anche su territorio italiano, anche se solo in uno era presente una camera a gas. Si trattava infatti di campi di raccolta per ebrei, oppositori politici e rom destinati alla deportazione. Lo sterminio/ La Shoah Lezione 14 Per indicare lo sterminio nazista è meglio non usare il termine Olocausto, perché ha un significato religioso, ossia sacrificio bruciato completamente. Rimanda al culto ebrarico prima della distruzione del tempio di Gerusalemme, l'unico luogo dove poteva svolgersi tale sacrificio. Nel culto ebraico antico infatti si svolgevano sacrifici animali nel tempio di Gerusalemme. Dopo la distruzione del tempio gli ebrei hanno interrotto gli Olocausti, teoricamente solo perché non esiste più il tempio dove andrebbero svolti. Il termine Olocausto usato per indicare lo sterminio è quindi sviante, perché richiama una concezione religiosa, ovvero che lo sterminio sia stato un sacrificio necessario per l'ottenimento di qualche beneficio. Alcune interpretazioni infatti leggono lo sterminio come il sacrificio necessario all'ottenimento dello stato di Israele. Questo termine viene utilizzato soprattutto nei paese di cultura anglofona ed è stato esportato in Europa alla fine degli anni '70., quando sulle t europee fu mandato in onda uno sceneggiato sullo sterminio che fece molto scalpore, intitolato appunto “Olocausto”. È più corretto quindi usare la parola stermionio o Shoah, che in ebraico significa “distruzione”. Per parlare dello sterminio è necessario parlare anche della Seconda guerra Mondiale. C'è infatti un neso imprescindibile tra il genocidio e la guerra: il primo genocidio del'900 avvenne durante la Prima Guerra Mondiale, il genocidio in Ruanda avvenne durante la guerra civile. Per GENOCIDIO si intende il tentativo organizzato di sterminare un popolo. Il termine fu coniato nel '43 da un giurista ebreo americano, che mentre lo sterminio era ancora in corso si chiese come inquadrare questo crimine da un punto di vista giuridico. QUESTA LEZIONE CONTINUA SULLA SECONDA GUERRA MONDIALE VEDI MANCA LEZIONE 15
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